mercoledì 13 luglio 2011

Descrizione del compagno sconosciuto

Il suo soprannome è “topo”. Infatti, un particolare che lo contraddistingue è il volto, che assomiglia vagamente a quello di un sorcetto; contribuiscono a farlo sembrare un topo le orecchie a sventola, che fanno pensare a due grandi eliche poste ai lati del volto con le quali potersi librare nell’aria, e il naso all’insù, piazzato perfettamente al centro della faccia. Color terra d’ombra bruciato, quasi nero, gli occhi tendono a trarre in inganno sulla sua personalità. Difatti, a volte, sono vaghi e persi e possono dare l’impressione di un animo timido e riservato, nascondendo così il vero carattere aperto, estroverso e, alle volte, eccessivo. La forma richiama la foglia di susino e, se devo dire la verità, talvolta mi irritano, mi fanno perdere la pazienza solo a guardarli. I capelli neri rasi lo fanno sembrare un militare; sono talmente corti da far notare la forma del capo, che assomiglia a un casco. Al suo interno giace abbandonato un informe ammasso grigio che, nelle faccende scolastiche, è uguale a un soprammobile su cui si accumulano mucchi di polvere. Indossa sempre scarpe da ginnastica portate con i lacci sciolti, i pantaloni sembrano calarsi mano a mano che cammina, veste magliette a manica corta anche d’Inverno, il tutto mescolato, e, come tocco finale, l’aggiunta di una camminata goffa e pesante, come un persona sfinita che non si regge in piedi e si trascina a fatica. In quanto al carattere, bé: se gli sei simpatico può essere gentile, leale, davvero un buon amico, anche se la tirchieria lo caratterizza, se invece gli sei antipatico cerca ogni pretesto per irritarti, basta che tu dica qualcosa, lui ne dice una delle sue. Durante le lezioni ha la testa tra le nuvole, sembra che viva in un mondo tutto suo, tanto che le professoresse preferiscono mandarlo al bagno o a chiacchierare con Domenico invece di vederlo annoiato sul banco. Però appena restiamo soli in classe improvvisamente prende vita e ne approfitta per scatenarsi  fino a quando l’insegnante non ritorna in classe e, allora, lui ritorna in letargo., Per quanto riguarda i gusti la sua unica vera passione è il calcio, anche se non si è ancora capito per quale squadra tifa, ne cambia una ogni mese.


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