sabato 30 luglio 2011

Un Cenerentolo moderno

C’era una volta, qualche anno fa, nella grande Parigi, un giovane molto ricco; viveva felicemente con il padre e con la madre, in un’immensa villa, dotata di una confortevole vasca idromassaggio, di una grande piscina e di molte, molte stanze. Anche la servitù non era da meno: un numero esagerato di domestici si occupava della villa, i giardinieri curavano le piante e le aiuole, mentre chef provenienti da tutto il mondo preparavano le pietanza più elaborate e raffinate. Sfortunatamente nell’Inverno del 2007 il padre morì travolto da una valanga di neve a Saint Moritz, dove la famiglia si era recata per la stagione invernale. Dopo pochi mesi la madre si risposò con un uomo malvagio e calcolatore, che aveva portato in casa due figli: per la loro bellezza e la loro giovinezza sembravano angeli, ma in verità erano perfidi e crudeli come il padre. Così, quando la madre dovette trasferirsi a New York per affari, il patrigno e i fratellastri cominciarono a trattare male il giovane: licenziarono la servitù solo per il gusto di veder lavorare faticosamente il ragazzo, costretto a svolgere i lavori più pesanti. Gettarono via i suoi abiti firmati e gli fecero indossare degli stracci. La sera, invece di recarsi nei locali più esclusivi a bordo delle auto più lussuose, come facevano i suoi fratellastri, si rannicchiava vicino al camino ad accarezzare il suo gatto d’Angora, sporcandosi di cenere: per questo lo soprannominarono Cenerentolo.
Accadde che una famosa attrice, un giorno, organizzò un party molto importante dove vennero invitati tutti i VIP di Parigi; voleva scegliere l’uomo perfetto per il ruolo di protagonista del suo prossimo film, un volto nuovo che la colpisse e che potesse sfondare nel mondo dello spettacolo. Ricevettero l’invito anche Cenerentolo e la sua famiglia. I fratellastri e il patrigno erano su di giri: acquistarono i vestiti più eleganti della nuova collezione di Armani e tre auto sportive rosso fuoco. Cenerentolo supplicò il patrigno: “Ti prego, anch’io desidero venire alla festa, per avere l’opportunità di diventare famoso”. Ma l’uomo rispose deciso: “Tu, tu Cenerentolo vorresti andare al party di una celebrità?! Sei vestito di abiti laceri e sei sporco come un maiale! Tu non vieni assolutamente, faresti sfigurare i tuoi fratelli e manderesti a monte la possibilità che possano avere un futuro d’attori”. Quando il padre e i fratelli se ne furono andati, Cenerentolo si sedette tristemente in giardino. Mentre era assorto nei suoi pensieri, dalla piscina emerse una splendida ninfa dell’acqua che chiese al giovane: “Perché sei così triste?” e lui rispose: “I miei fratellastri e il mio patrigno sono andati ad una festa, ma io non posso partecipare perché non ho vestiti da indossare”. La ninfa, generosa, invitò il giovane ad entrare nella piscina e, quando ne uscì, era vestito con un abito di un’eleganza mai vista e  la cosa più sorprendente era che l’abito fosse perfettamente asciutto. La ninfa però aggiunse: “Ricorda, se solo una goccia di acqua ti sfiorerà tutto svanirà”. Ma il giovane senza starla troppo a sentire corse subito verso il cancello e vide che al posto della sua vecchia bici era comparsa una limousine nera con l’autista. Arrivò alla festa e, tutte le ragazze rimasero affascinate da lui, ma più di tutte una fanciulla che si era fatta largo tra la folla: era la famosa attrice. Parlarono tutta la notte: la ragazza era così presa da Cenerentolo che non rivolse la parola a nessun altro, dimenticandosi persino dei provini; i fratellastri, che non avevano riconosciuto il ragazzo, erano pieni di rabbia e di invidia per essere stati completamente ignorati. Quando si fece notte e tutti gli ospiti se ne furono andati, i due giovani si sedettero su una panchina, accanto ad una fontana: da lì si vedeva un panorama spettacolare, la Tour Eiffel era adornata di luci e la luna si rifletteva nell’acqua della fontana creando un effetto magico. Cenerentolo guardò la fanciulla e le confessò: “Anche se penserai che sia pazzo e che stia delirando, perché con una sola notte non si può conoscere una persona, io penso di essermi innamorato di te e…”; in quel momento, mentre stavano per darsi un bacio, una goccia d’acqua sfiorò la mano del giovane, e appena se ne accorse scappò via senza dare spiegazioni. I fratellastri e il patrigno erano già a casa, ma non si erano accorti che Cenerentolo mancava. L’attrice voleva a tutti i costi ritrovare il ragazzo che l’aveva fatta innamorare. Decise di fare dei provini: chi avesse ripetuto tutto ciò che le era stato detto accanto alla fontana con la stessa intensità, e che l’avesse guardata con gli stessi occhi, sarebbe stato l’uomo della sua vita. Accorsero numerosi, compresi i fratellastri che fecero una figuraccia dicendo un mare di sciocchezze. Anche Cenerentolo vi prese parte, ma quando fu il suo turno non ripeté le stesse identiche parole. L’attrice lo riconobbe comunque, per la sua intensità, il suo sguardo e, malgrado indossasse solo abiti laceri, per la sua classe. Davanti agli occhi sbalorditi dei fratellastri e del patrigno, lo abbracciò, gli confessò il suo amore e gli chiese se voleva sposarla.  E vissero per sempre felici e contenti.


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